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    • 2023-02-21 00:00:00

    Dispositivi medici: negli ospedali italiani tac, mammografi e risonanze magnetiche sempre più vecchi

    L’analisi

    A fotografare lo stato di vetustà del parco tecnologie di diagnostica per immagini in uso presso le strutture sanitarie italiane pubbliche e private sono i dati 2021 presentati a Roma dall’Osservatorio parco installato (Opi) di Confindustria dispositivi medici in collaborazione con la Società italiana di radiologia medica e interventistica (Sirm) e Associazione italiana ingegneri clinici (Aiic). Per ogni tipologia tecnologica sono stati specificati: l’età del parco installato, la classificazione per fasce d’età, oltre ad approfondimenti di raffronto tra lo stato dell’arte della tecnologia esistente e le caratteristiche del parco installato.


    Quali fattori hanno inciso

    “Nel corso degli anni il parco istallato ha certamente risentito di una serie di fattori come la limitatezza degli investimenti e dei finanziamenti dedicati alla sanità; l’assenza di attenzione all’innovazione nelle politiche pubbliche di acquisto; il permanere di livelli e logiche di rimborso delle prestazioni non incentivanti l’ammodernamento tecnologico. Questi fattori hanno contribuito al permanere di un quadro di significativa vetustà delle apparecchiature di diagnostica per immagini. Ci auguriamo che questo studio sia utile per arrivare a definire programmazioni sostenibili e aperte all’innovazione. Inoltre, può essere un utile riferimento per individuare le tecnologie su cui è prioritario intervenire con gli investimenti previsti dal Pnrr e per valutarne poi gli effetti”, ha dichiarato Aniello Aliberti, presidente elettromedicali & servizi integrati di Confindustria dispositivi medici.


    Cosa prevede il Pnrr

    Antonio Orlacchio della Sirm, Società italiana di radiologia medica, ha sottolineato come “il Pnrr  ha previsto l’ammodernamento del parco tecnologico con la sostituzione di 3.133 apparecchiature installate da oltre cinque anni. Le risorse del Pnrr non appaiono, però, completamente sufficienti a sopperire alle criticità emerse dallo studio di Confindustria Dispositivi Medici e si prevede serviranno altre risorse per mettere il sistema sanitario e i radiologi in condizione di operare al meglio. Tuttavia investire nelle sole apparecchiature non è sufficiente. C’è bisogno di un adeguato reclutamento e valorizzazione economica dei radiologi, del personale tecnico e infermieristico per assicurare il più efficace e completo funzionamento delle apparecchiature, per cui è necessario prevedere investimenti anche in tale ambito altrimenti si corre il rischio di sottoutilizzare le apparecchiature di Imaging. Lo studio Opi potrà offrire spunti utili per individuare soluzioni che consentano di razionalizzare le risorse e prevedere il costante aggiornamento del parco tecnologico. Inoltre, una puntuale e continua sorveglianza dello stato di reale funzionalità delle apparecchiature, affiancato da un programma di aggiornamento e di sostituzione periodica delle attrezzature inidonee, possono garantire la sostenibilità e la migliore funzionalità del sistema sanitario”. Sirm – ha concluso Orlacchio – sta producendo uno sforzo epocale su questo fronte mettendo a disposizione le proprie competenze e articolazioni organizzative più periferiche per giungere ad un traguardo condiviso con le Istituzioni e i Partner industriali.


    Valutare l’impatto del Pnrr

    Secondo Giovanni Guizzetti di Aiic “la disponibilità di dati completi sulle grandi apparecchiature diagnostiche ci permetterà, alla fine del 2024, di valutare l’impatto della Mission 6 c. 2 del Pnrr, che prevede la sostituzione di 2.200 grandi apparecchiature (più 900 ecografi). Rimangono aperte due questioni fondamentali: l’obsolescenza di un’apparecchiatura comporta automaticamente la necessità di una sua sostituzione? E quando un’apparecchiatura può essere definita obsoleta? È evidente, infatti, che un piano di sostituzione basato solo sull’età anagrafica dell’apparecchiatura, senza prevedere quale uso se ne faccia, in termini di quali e quante prestazioni, sia a forte rischio di inappropriatezza. L’obiettivo che ci dobbiamo porre, quindi, è di arrivare ad una condivisione, tra aziende produttrici/distributrici, utilizzatori ed esperti di tecnologia, di criteri che individuino quale complessità tecnologica sia davvero necessaria per produrre una determinata prestazione e quante prestazioni rendano appropriata la disponibilità di una grande apparecchiatura”.


    Tag: AIIC / Aniello Aliberti / Associazione Italiana Ingegneri Clinici / Confindustria dispositivi medici / Giovanni Guizzetti / Osservatorio parco installato / pnrr / Sirm / Società italiana di radiologia medica e interventistica /